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Campagnatico (GR) è un comune di circa 2.500 abitanti, dista dal capoluogo circa 20 km. Sorge su un rilievo che si affaccia sull'ultimo tratto della Valle dell'Ombrone.
Il territorio comunale di Campagnatico si estende attorno al tratto terminale della Valle dell'Ombrone, fin quasi alla sua apertura meridionale verso la pianura della Maremma grossetana. Confina a nord con il comune di Civitella Paganico, a nord-est con il comune di Cinigiano, a sud-est con i comuni di Arcidosso e Roccalbegna, a sud con il comune di Scansano, a sud-ovest con il comune di Grosseto e a nord-ovest con il comune di Roccastrada.
L'altitudine che caratterizza i centri abitati e le frazioni varia dai 40 metri s.l.m. di Arcille ai 384 metri s.l.m. di Montorsaio, frazione situata sulle pendici orientali di Monte Leoni che, con la sua vetta di 616 metri s.l.m. segna il punto più elevato del comune, oltre ai limiti amministrativi nord-occidentali.
Frazioni : Montorsaio,Arcille,Marruchetti










la Meridiana

In Piazza Dante furono ristrutturati vari edifici tra quali il palazzotto con la meridiana collocata sulla facciata eseguita da Ulisse Crocchi nel 1883, su commissione dei signori Rossi. Alla stessa epoca risale anche la fontana in bronzo a pianta quadrata con fusto decorato e recante lo stemma del Comune e la data di fusione. In piazza Garibaldi, il palazzo pretorio, sede del Comune, con fronte caratteristico da bugnato angolare, dal portoncino d'ingresso e finestre rettangolari con cornici in pietra, fu completamente restaurato tra il 1794 e il 1805. Il palazzo comunale era in precedenza ubicato in via Cesare Battisti, in un edificio oggi totalmente trasformato che conserva tuttavia nel portichetto di ingresso murati alcune stemmi risalenti al quattordicesimo, quindicesimo secolo, tra i quali quello del comune, con la data del 1426 e la balzana di Siena.

La Chiesa di san Giovanni Battista

 La chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, che si trova alla sommita dell'abitato, risale alla seconda metà del diciottesimo secolo e fu elevata a titolo di prepositura alla fine del diciassettesimo secolo. Si sviluppa su pianta a croce latina terminante con abside retta affiancata da due cappelle.La facciata con paramento murario in travertino, silice ed arenaria, presenta il portale centrale architravato sormontato da un arco a tutto sesto con decorazioni e un rosone in alto; termina con un coronamento ad arcatelle con protome ovina al centro del retto a capanna. L'interno a navata unica con presbiterio rialzato, e coperto a capriate di legno, mentre le cappelle e l'abside sono coperte con volte a crociera costolonate a mattoni e inquadrate da ampi archi ogivali che si impostano su pilastri. Il campanile adiacente al fianco destro era originariamente una torre della cinta muraria. Accanto alla chiesa, ritrova la canonica preceduta da un cortile, con pozzo a pianta esagonale, cui si accede da un arco a ogiva.Questa tuttavia è stata piu volte restaurata nel corso dei secoli e recentemente tra il 1981 e il 1986. Sulla facciata e murato uno stemma vescovile con iscrizione. Entrando a destra si trova un'acquasantiera a fusto datata 1586, con lo stemma di Campagnatico. In chiesa è conservato inoltre un ciborio ligneo intagliato e dorato con sei sportellini dipinti riferibile a minifattura senese del XVI secolo, attualmente in restauro. Negli scomparti sono raffigurati la resurrezione dei Santi Giovanni, Pietro e Paolo, del Salvatore e della Vergine. Nel sottarco del coro una serie di formelle ad affresco di scuola senese del sedicesimo secolo raffigura, a mezza figura, gli Apostoli. Nella parrocchiale sono anche stati collocati, dopo il restauro e il distacco, una serie di affreschi staccati provenienti dalla pieve di Santa Maria delle Grazie.Il ciclo raffigura le storie della vergine. Sono Stati recuperati: La nascita della Vergine; La presentazione al Tempio; L'assunzione e l'incoronazione di Maria; I Profeti Daniele e Mosé; Lo sposalizio della Vergine; La morte della Vergine; I busti dei Profeti.Il restauro ha permesso di scoprire e decifrare un'iscrizione che reca la data e la fine di questa opera eseguite nel 1393 da Cristoforo di Bindoccio (documentato a Siena 1361-1407) e Meo di Pero (documentato a Siena 1378-1407).Gli affreschi sono significativi per decifrare il percorso artistico di questi due pittori che ebbero notevole peso nell'ambiente senese del tempo. Il Linguaggio di carattere popolaresco, i volti dai ratti marcati e grotteschi, la mimica vivace e l'evidente caduta di qualità sono giustificate dalla data di esecuzione piuttosto tarda, che distanza queste opere da altre di migliore qualità, come per esempio i dipinti nell'ospedale di Santa Maria della Scale a Siena .Patrimonio della chiesa è una pregevole Madonna col Bambino riferibile ad un pittore duccesco riconosciuto di recente come Giudo di graziano, ricordato nei libri di Biccherna dal 1278 al 1302. L'opera, significativo esempio della pittura senese tra la fine del Due e gli inizi del Trecento, documenta la fase più tarda di questo pittore allineato ai moduli ducceschi. L'opera è attualmente in deposito